Da sabato 21 settembre a sabato 12 ottobre 2024 si è svolta la mostra di Cristiano Quagliozzi e Milena Scardigno “Matrici temporali”, in collaborazione con Art Sharing Roma e a cura di Penelope Filacchione
La lunga preparazione di questa mostra è stata largamente ripagata dall’interesse del pubblico, sia i giorni dell’inaugurazione, sia i giorni successivi durante tutto il periodo della mostra, e al finissage, in occasione del Talk “Non è nelle stelle il segno del nostro destino”, inserito all’interno della Giornata AMACI del Contemporaneo. Anche in questa occasione, non è mancata la presenza di pubblico sia in galleria, sia online, dove la discussione è stata trasmessa in diretta ricevendo quasi 500 visite. Decine di opere in esposizione sono state acquisite da amatori e collezionisti, che si sono appassionati al progetto proposto, volendone conservare una parte, sostenendo le nostre attività.
Cogliamo l’occasione per ringraziare tutto il pubblico della nostra mostra, tra cui cari amici, parenti, conoscenti, collezionisti, maestri; Penelope Filacchione, curatrice della mostra e presidente dell’Associazione Culturale Artsharing (leggi il comunicato stampa): Luna Pastore, Art Advisor di Nartist e Francesca Bellini, Responsabile Relazioni Esterne di Emergenza Sorrisi ETS , per il loro prezioso contributo al nostro evento, svoltosi sabato 5 Ottobre, e per l’impegno umanitario e culturale a cui abbiamo avuto l’onore di aderire; AMACi Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani, per l’inserimento nella ventesima Giornata del contemporaneo svoltasi sabato 12 Ottobre (su questo link); UnfoldingRoma magazine Testata giornalistica / Agenzia Stampa per averci aiutato nella divulgazione della nostra iniziativa (clicca qui per vedere il video); Ilaria Di Giustili per averci supportati con la sua professionalità per la documentazione dell’evento sia in forma fotografica che video; Tutti i soci e i collaboratori dell’associazione Artsharing che hanno voluto ospitare e promuovere l’iniziativa.
Facendo una ricerca su internet è possibile che ti sia imbattuto in alcune pagine che propongono le mie opere a prezzi molto convenienti, e ti sarai chiesto: “perché questa disparità di prezzo tra le opere che trovo altrove, in rete, e quelle che sono proposte in questo sito?”; oppure, dopo avere chiesto a me direttamente il prezzo di un’opera, o averne comprata una a un prezzo più alto di quelli che puoi aver trovato in rete, potrai sorprenderti della differenza di prezzo proposto. Ho scritto questo articolo proprio per rispondere a questi eventuali dubbi, ed evitare possibili malintesi. Come puoi immaginare, come in tutti gli ambiti professionali, spesso tra artisti, curatori, o altri operatori attivi del mondo dell’arte, si instaurano delle collaborazioni, basate sulla fiducia reciproca e sul rispetto. Ma in un ambiente liquido come quello artistico, fatto spesso di relazioni e accordi non scritti, è possibile trovarsi in situazioni in cui si rimane sorpresi, per avere riposto la propria fiducia in persone con valori etici diversi dai propri. Non è raro che artisti ringrazino curatori, organizzatori o critici, con il dono di un’opera, per essere stati inseriti in una mostra, per una buona recensione, o altre situazioni di mutua gratitudine e stima, o spesso anche semplicemente per amicizia in occasione di ricorrenze. Quello che è successo a me è di avere scoperto – dopo avere interrotto i rapporti per qualche anno – che uno di questi “curatori”, attivo anche come “artista” (parola a cui io lego una sensibilità diversa, in totale discordanza da quella che è l’azione descritta in seguito), ha proposto a diverse case d’asta e su Ebay delle mie opere a prezzi molto bassi, opere di cui gli avevo fatto dono in diverse situazioni. Fortunatamente si tratta di opere per lo più dal carattere sperimentale ed episodico, tranne una che mi piaceva particolarmente e che ero felice avesse lui, finché pensavo che la mia fiducia fosse ben riposta. Se volete acquistare delle mie opere, vi consiglio di non fare affidamento sui prezzi bassi che trovate in rete, ma di andare su questo link https://cristianoquagliozzi.it/sito-ufficiale/opere/ Comunque di seguito inserisco il link di queste opere proposte dal suddetto signore, che magari qualcuno vorrà comprare a un prezzo conveniente, cliccando sull’immagine dell’opera si aprirà la pagina sul sito che la propone:
La maschera della Morte Rossa si aggira tra le mura del Castello di Rocca Sinibalda
Dall’1 al 7 Luglio 2018, presso il Castello di Rocca Sinibalda, in provincia di Rieti, si è svolta la residenza “Endecameron 18″, nata da un’idea di Enrico Pozzi, e realizzata con il contributo del Center for Digital Health Humanities e di Eikon Strategic Consulting. L’iniziativa, ispirata al racconto di E. A. Poe “La Maschera della Morte Rossa” è stata un occasione di dialogo e confronto di dieci creativi, artisti, narratori, performer, rinchiusi nel Castello rinascimentale, i quali hanno affrontato vari temi di attualità, saggi e riflessioni proposte dagli organizzatori in un seminario mattudino, interpretandoli sotto forma di opere, sia plastiche che letterarie o azioni performative.
L’esito della residenza è stato il festival aperto al pubblico intitolato “La fine delle storie” che si è svolto in chiusura dell’iniziativa nella notte del 7 luglio, tra le 21:00 e le 24:00. In questa occasione il lavoro delle sette giornate è divenuta una performance collettiva della lotta ambigua tra la narrazione e esperienza partecipata.
I RECLUSI: Fabio della Ratta aka Biodpi, lo street-artist; Renato Cerisola, l’iconografo geologo; Marta Consoli aka Martapesta, la scultrice di cartapesta; Francesco Dimitri, scrittore; Francesca Fini, performer e body artist ; Giorgia Gioia, performer body artist; Luisa Pronzato, Giornalista; Cristiano Quagliozzi, artista visivo; Milena Scardigno, artista visiva; Marco Stancati, manager e comunicatore d’impresa che ha condotto l’iniziativa.
Il progetto è ststo ideato e diretto da Cristina Cenci ed Enrico Pozzi
Sono intervenuti nei giorni della residenza Massimo Canevacci, Alessandra Fenizi, Emanuela Gatto, Michela Santoro e Vincenzo Padiglione
Vademecum
1-7 luglio 2018 Serata conclusiva sabato 7 luglio 2018, ore 21-24 Castello di Rocca Sinibalda, Via del Castello 19, 02026 Rocca Sinibalda (RI) Info tel.: +39 06 44233634 e-mail: ufficiostampa.endecameron@gmail.com info@castelloroccasinibalda.it SOCIAL NETWORK Segui @Endecameron su Facebook, Instagram, Twitter Hashtag ufficiali #Endecameron18 #LaMorteRossa Social Media Manager Michela Santoro
Una residenza d’arte che si fa ponte tra tradizione, natura e tecnologia
Dal 18 al 20 Gennaio 2024 presso Galleria Viva – sede espositiva e promozionale dell’Associazione Culturale Premio Centro – in provincia di Viterbo, nell’antico borgo di Soriano nel Cimino, si è svolta la Residenza d’arte volta alla conoscenza e l’applicazione dei sistemi di digital art, patrocinato dal Ministero della Cultura e finanziato dall’Unione Europea, realizzato da Orpheo Group in collaborazione con l’Associazione Culturale Premio Centro, a cura di Paolo Berti, il quale ha incentrato il progetto sul tema “uomo/natura nel 21 secolo”. Ospiti di questa residenza sono stati gli artisti: Luca Castelmezzano, Davide Castelmezzano, Ivo Cotani, Lorenzo Gramaccia, Antonio Mango e Cristiano Quagliozzi, che hanno affrontato, le tematica della residenza sperimentando nuove tecnologie in relazione ai mezzi convenzionali del disegno e della pittura. Infatti sono stati messi a loro disposizione, sia dispositivi digitali di ultimissima generazione, sia i materiali tradizionali come colori ad olio, pennelli, tele, cavalletti. Gli artisti ospiti della residenza hanno realizzato ciascuno un’opera, secondo il proprio stile, la propria poetica e forme. Queste opere saranno esposte nelle tre mostre a cura di Paolo Berti:
Dal 13 al 28 aprile 2024 “ARTE E’ BELLEZZA. Le nuove frontiere dell’Arte” Scuderie di Palazzo Chigi Albani Soriano nel Cimino
Dal 1 al 9 giugno 2024 “ARTE E’ BELLEZZA – LA FORZA DEL PURO. Omaggio ad Alberini” Sale del Comune di Orte Orte
Dal 29 giugno al7 luglio 2024 “ARTE E’ BELLEZZA – L’ARTE E’ NATURA. Come nelle antiche botteghe – il colore rinascimentale” Sale del Palazzo Comunale Bolsena
Oggi voglio condividere questo quadro, che dipinsi tra il 2004 e il 2005, quando studiavo al secondo anno presso l’Accademia delle Belle Arti di Roma. Fu la prima volta che riuscii a ricavare qualcosa dalla pittura. Fino a questo momento tutti i miei tentativi su tela erano stati solo un susseguirsi di esperienze frustranti. il soggetto l’avevo scelto a caso in una rivista trovata nell’aula di pittura, una fotografia di una donna araba che tiene in braccio il suo bambino. La difficoltà nell’affrontare le mani incrociate della donna, rivelano la mia ingenuità ma anche un pizzico di coraggio nel voler portare comunque il quadro a compimento … scelsi di mascherarla facendo qualcosa tra l’indefinito e l’interpretato, in totale contrasto con il resto del quadro, ma che forse – vedendolo a distanza di tempo – non disturba nemmeno troppo, in fondo rappresenta con sincerità la padronanza della mia pittura in quel momento. Fu esposto solo una volta in una mostra organizzata dentro un corniciaio nei pressi di Roma, mi sembra dalle parti di Lavinio o Anzio, a cui non so come capitai, poi lo regalai a mia zia Yvonne che lo onorò con una bellissima cornice. Oggi si trova a casa di mia madre che lo ha ereditato.
Dedico questo quadro a tutte le madri del mondo, tutte colpite nelle madri che in questo momento stanno perdendo le loro figlie e i figli a causa della furia omicida della guerra. Non può esistere una guerra giusta, tutte sono basate su decisioni guidate dall’odio e dalla paura, ma soprattutto su interessi economici, che pretendono di essere giustificati dalla burocratizzazione di un sistema di accordi tra stati. In ogni bomba che cade, in ogni persona che muore per via della guerra, c’è una parte di ogni essere umano che viene a mancare, e io questa parte di me che muore l’avverto ogni volta che sento notizie di stragi, di torture, di morte, e resto inerme davanti a una classe politica globale omicida, fratricida che fornisce armi in nome della pace. Dedicare questo quadro non vuole essere una forma di protesta, di propaganda, o di pubblicità, ma la manifestazione della mia vicinanza a tutte le mamme del mondo che in questo momento stanno soffrendo la perdita dei propri figli. Che il vostro amore possa presto irradiare in questo mondo la potenza dell’abbraccio che unisce ogni uomo e donna nel dono di essere figli di un’unica immensa fratellanza.
“la società è la risultante di quello che lei crede di essere e di quello che noi crediamo che sia. Possiamo cominciare a cambiare il mondo cambiando i nostri pensieri” Alejandro Jodorowsky
Dal 16 al 17 dicembre 2023, si è svolta presso la Galleria Viva, a Soriano nel Cimino VT, la mostra collettiva di pittura “Verde Memoria”, a cura di Livia Galluzzi, in occasione del Festival dei Lumi che ha coinvolto gli artisti: Marco Crispano, Marco Casalvieri, Francesco Straface, Anastasia Norenko, Giulliano Sacchero, Cristiano Quagliozzi, Francesca Gallelli, Felice Ravagnoli, Pietro Gardoni, Luiza Elena Pintilie.
In occasione di questa mostra ho esposto un opera realizzata en plein air nel quartiere storico romano del tufello a olio su tela su una tela di cm 40 x 50
Sabato 2 Dicembre 2023, presso la Biblioteca Nazionale di Castro Pretorio, a Roma, si è tenuta la mostra collettiva in occasione della decima edizione del Premio Internazionale di Poesia e Arte Contemporanea Apollo dionisiaco. Una giornata all’insegna della poesia e dell’arte. Durante la cerimonia di premiazione sono state lette le poesie dei poeti partecipanti ed esposte le opere degli artisti tra cui la mia opera “Autoritratto nello studio” che si è aggiudicata il trofeo argenteo essendo stato classificato nella seconda posizione tra le opere partecipanti A tutti i partecipanti al concorso sono stati consegnati gli attestati di partecipazione e di riconoscimento al merito, e la critica semiotica ed estetica dell’opera presentata scritta dalla Professoressa Fulvia Minetti. Vincitori del concorso della sezione poesia:Giovanni Guaglianone (primo Premio), Alberto Lotti (secondo premio) e Loretta Stefoni(terzo premio). Nella sezione arte sono stati premiati: Roberto Nizzoli (primo premio), Cristiano Quagliozzi (secondo premio) e Fabrizio Nicoletti (terzo premio) Sull’opera “Autoritratto nello studio” da professoressa Fulvia Minetti ha scritto “L’autoritratto del Quagliozzi è l’atto eroico del sapersi guardare dall’esterno, è lo sguardo profondo di elaborazione, che tenta di rifondere la molteplicità nell’unità, il familiare all’estraneo, la coscienza all’inconscio, per simulazione e dissimulazione ironica dell’io sorpreso. Allora il volo libero dell’arte è la dialettica dell’individuazione di rappresentazione e di verità, di tensione poietica e distensione estatica, del diurno e del notturno, della morte e della vita.”
“Salve, questa è la Mostriciattola, una mostra improvvisata, con filo e mollette, delle stampe dei miei disegni, realizzati a inchiostro su carta. Se ti piace una stampa in particolare vengono tutte dieci euro, o se hai curiosità su qualche disegno sono a tua disposizione, intanto buona visione!”. Così ho conosciuto gran parte del mio pubblico, cioè, gran parte di voi, per le strade di Roma, o di altre città. La Mostriciattola nasce come mostra da viaggio, infatti entra tutta in uno zaino, non richiede lunghi tempi di allestimento e disallestimento, è leggera, e soprattutto è rivolta a tutti, ma proprio a tutti tutti! Immagina che stai camminando per strada, da solo o in compagnia, e a un certo punto vedi un disegno, accanto un altro e così via… finché il passo non rallenta fino a fermarsi, e ripercorre il tragitto a ritroso, per osservare meglio i disegni che si sono visti pocanzi con poca attenzione, per guardarli meglio e scoprirne i particolari … e magari ti viene la voglia di portartene a casa uno!
In questo articolo voglio raccontarti, appunto, la storia della Mostriciattola. Era il 2013 e, tra le tante opere, avevo realizzato una piccola serie di dodici disegni a inchiostro su carta, che tenevo in una cartella. Da tanti anni avevo il desiderio di viaggiare per il mondo con lo zaino in spalla, ma non avevo mai trovato il coraggio, né la motivazione giusta. A frenarmi più di tutto era il pensiero di dove avrei messo tutti i miei quadri. Poi a un certo punto tutto nella mia mente prese spontaneamente una forma molto chiara, quei dodici disegni che tenevo in una cartella erano la chiave, non avevo bisogno di altre opere che di quelle. Presi una decisione, di cui in parte mi pentii qualche anno dopo, ma che rese felici molte persone. Chiamai tutti i miei amici e affidai loro tutte le mie opere per prendersene cura, qualcuno li incorniciò, qualcuno me li ridiede qualche anno più tardi, altri ancora vollero acquistarli per tenerli, altri invece scoprii li vendettero alle aste o vari compratori, sicuramente perché avevano bisogno più di soldi che di arte.
Andai da un tipografo e feci stampare quei dodici disegni su una bella carta martellata e avoriata, li firmai tutti di mio pugno e li misi in uno zaino, con una tenda, un sacco a pelo, qualche cambio tecnico, filo e mollette … e mi misi in viaggio. Ricordo ancora il giorno in cui partii, avevo dato appuntamento la sera prima a pochi amici per “il saluto”, in un centro sociale di Roma che si chiama “Ex Lavanderia” che si trova in un ex manicomio: “Santa Maria della pietà”. Il giorno dopo li salutai e mi misi in viaggio. Preso dall’entusiasmo camminai per ben 45 chilometri e giunsi in un paesino che si chiama Formello. Arrivato lì mi accorsi che avevo i piedi ridotti malissimo, e mi fermai lì un giorno di più, ospite di una struttura per pellegrini. Quel giorno feci la mia prima “Mostriciattola” a una festa in piazza in cui mi invitarono i ragazzi del posto che l’avevano organizzata. Andò alla grande!
La tenda montata sul terrazzo del manicomio. Roma 2013
Quel giorno, ispirato dal tragitto che avevo percorso il giorno prima, realizzai il disegno di un funambolo che percorre il filo che passa sopra un bosco pieno di tombe etrusche. Un disegno che anni dopo fu scambiato con il disegno di un grande artista, lo scenografo Carlo De Marino, il quale in cambio mi ha dato un suo bellissimo studio preparatorio di una scenografia realizzata per un film a New York. Ricordo ancora che intorno a me mentre disegnavo in uno dei vicoli di Formello fui circondato da gatti, i quali mi fecero compagnia finché non si alzò un vento terribile e il cielo non si riempì di nuvole. Così, in attesa della festa, continuai il disegno in un bar. Il giorno dopo mi rimisi in viaggio e continuai a “vagare” con la mia Mostriciattola per ben due mesi, arrivando fino a Pistoia. Poi tornai a Roma perché dovevo occuparmi della pubblicazione della raccolta monografica di miei disegni “Quando gli uomini non avevano le ali”. Mi piacerebbe molto scrivere più approfonditamente sia del viaggio a piedi ma divagherei troppo, come del libro, che fu l’ispirazione di ben tre edizioni di una rassegna che coinvolse più di quaranta artisti e che è consultabile su questo link. Dunque tornai a Roma, e per sostenere le spese continuai a fare la mia Mostriciattola sia da solo in strada, In locali, in piccoli teatri, che in eventi di arte di strada a Roma e dintorni, dove conobbi tante persone meravigliose molte delle quali sono rimaste, fino a tutt’oggi, autentiche amicizie e proficue collaborazioni. Ma la Mostriciattola, malgrado la sua semplicità, non passò inosservata, anzi cominciò ad essere ospitata anche in festival artistici di arte visiva e fu recensita più volte sui giornali. Alcune gallerie d’arte chiesero le opere originali per esporle e divennero di interesse anche per alcuni collezionisti.
Funambolo, Inchiostro su carta. Formello 2013
Di seguito qualche articolo di giornale:
Dopo il 2017, la Mostriciattola che ormai da quattro anni mi accompagnava ovunque, smisi di portarla sempre con me, per concentrarmi di più su altre cose, ma nell’ultimo anno, in me si è acceso di nuovo un vivo interesse, e la sto riproponendo, a volte insieme a mia moglie Milena, anche lei un artista, tra l’altro bravissima a fare le caricature. Le persone sono felicissime di incontrarci e noi di condividere con loro le nostre opere, e (perché no?), anche di lasciargli un bel ricordo. Di seguito la galleria random di alcune Mostriciattole fatte negli anni:
Capranica 2013Manziana, 2014Carpineto, bar Il Vecchio Cinema. 2016Carpineto Busker Fest 2015Caffè letterario Mangiaparole. Roma 2013Tivoli 2023
Scanzano . Festival “Teatro nel bicchiere” 2013Castrovillari 2014Malaga 2014Castrovillari 2014Salento 2017
Roma. Festival “Alice nel paese della Marranella” 2016Granada 2014Da qualche parteCirceo 2015Soriano nel Cimino 2015Castello Savelli, Palombara 2023
LXVII Premio B. Cascella 2023: Intelligenze Artificiali
Torna l’esposizione dei finalisti del Premio ‘Basilio Cascella’, dal 1955 uno dei Premi d’Arte, Fotografia e Pittura, tra i più prestigiosi d’Italia la cui volontà è valorizzare l’arte contemporanea e crearne uno snodo creativo e di riferimento, per esportarla in seguito nella rete internazionale artistica. Il tema della LXVII edizione 2023 è Intelligenze Artificiali, riferito alla disciplina che studia se e in che modo si possano realizzare sistemi informatici intelligenti in grado di simulare la capacità e il comportamento del pensiero umano. Questa edizione è dedicata alla memoria di Pino Ferrucci e Antonio Finiello per ringraziarli per il loro pr3ezioso contributo e ancor più preziosa amicizia. Il vernissage si terrà il 7/10, mentre il finissage con premiazione è fissato al 18/11/2023 e sarà parte della 19^ Giornata del Contemporaneo promossa da AMACI. Negli altri giorni l’esposizione si potrà visitare su prenotazione. La qualità, la ricerca, l’innovazione e la contemporaneità sono stati i criteri fondamentali della selezione. Sono stati selezionati 14 partecipanti di talento tra pittori e fotografi, le cui opere sono già visionabili sul sito www.premiocascella.art. Ad ogni singolo artista partecipante è stato chiesto di analizzare concetto di intelligenze artificiali e di esprimerlo tramite pittura o fotografia, portando la propria personale interpretazione del tema all’attenzione del pubblico. Periodo: dal 7/10 al 18/11/2023 Inaugurazione: 7 ottobre 2023, ore 17.00 Premiazione: 18 novembre 2023, ore 17.00 Location: Spazio Atlantide, via Giudea, 25 – 66026, Ortona (CH) Prenotazioni: +39 335 401 486 Autori:
Pittura: Leonardo Baserni, Francesco Campese, Tedesco Mennato, Cristiano Quagliozzi, Cristina Ricatti, Camelia Rostom, Anna Maria Saviano, Alberto Zoina. Fuori Concorso: Maurizio Rapiti, Monica Seksich, Sara Vacchi, Luisa Valenzano.
Stampa Fine Art: Imagine Fine Art (Silvia Morgana Di Federico e Flavio De Innocentiis).
Lunedì 23 ottobre, in occasione della Rome Art Week, dalle ore 16.00, Spazio Placebo, centro polifunzionale deputato alla creazione artistica all’incontro, scambio e dialogo attraverso la promozione di attività culturali, si è inaugurata la mostra personale di Cristiano Quagliozzi, Intruso, Canone – Classico – Contemporaneo, a cura di Spazio Placebo e Spazio Neropolis a.p.s, con il supporto tecnico di Tanja Mattucci del team Weppart. L’esposizione ha presentato al pubblico una selezione di lavori di Cristiano Quagliozzi volti a reinterpretare l’arte antica, in cui il soggetto diventa la base per lo stimolo espressivo e per una riflessione che abbraccia i vari ambiti della cultura. “Nei miti si materializzano le emozioni, le arti, i sentimenti, gli stimoli percettivi, le relazioni sociali, e le qualità umane, immedesimando tanti ruoli, quanti sono gli attori che abitano l’Olimpo degli Déi e il mondo degli uomini. La pittura di Quagliozzi vuole essere una vera e propria intrusione, volta ad appropriarsi delle immagini del mondo appartenente all’epoca classica, infrangendone il canone con l’arbitrarietà dell’ispirazione personale, attraverso una pittura gestuale e di azione, che ne è elemento costitutivo”.
Campidoglio, Aula Giulio Cesare – Roma Lunedì 9 ottobre 2023. Conferenza stampa di presentazione dell’ottava edizione di Rome Art Week, la settimana dell’arte contemporanea.
Il 23 ottobre 2023, giorno di apertura della mostra, presso lo Spazio Placebo, sono intervenuti, per realizzare un incontro sul tema intitolato “Chi è l’intruso? Canone – Classico – Contemporaneo”: Iolanda la Carruba, direttrice della casa editrice Escamontage, moderatrice; Marco Stancati, comunicatore d’impresa, docente all’Università La Sapienza di Roma con l’Incipit proposto “C’è qualcosa di nuovo anzi d’antico …”; Fabrizio Vona, professore a contratto presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e regista, con una riflessione dal titolo “Il classico tra apollineo e dionisiaco, tra luce e oscurità”; Pasquale Roberto Vinella, appassionato cultore di storia patria e architettura medievale, autore del libro “Geremia Discanno. Il pittore di Pompei”; Mauro Marchione, avvocato, con un intervento dal titolo “Calco, copia, interpretazione, chi è l’autore? Ecco cosa dice la legge nell’era dell’intelligenza artificiale”; infine, i responsabili Weppart hanno presentato il rapporto creato tra arte fisica e arte digitale dalla piattaforma Weppart (wealth & private project art).
Da sinistra verso destra: Pasquale Roberto Vinella, Iolanda La Carruba, Mauro Marchione, Cristiano Quagliozzi, Marco Stancati, Daniel Falappa, Fabrizio Vona, Ida A. Vinella, Luigi Morra e Tanja Mattucci
Il concetto di Intrusione è stato investigato sotto molteplici aspetti, con approfondimenti e attività sperimentali, che hanno confluito nella formulazione di un evento corale nel giorno conclusivo della mostra, il 28 ottobre dalle ore 16.00. Infatti nei giorni seguenti gli spazi sono stati il fulcro di laboratori, riflessioni ed eventi: Dal 24 al 27 ottobre Spazio Placebo, dalle ore 10.00 alle ore 14.00, si è svolto un laboratorio di teatro dal titolo “Intrudere” condotto da Luigi Morra e Ida A. Vinella; il workshop è stato aperto a performer del teatro e della danza. Dalle ore 16.00 alle ore 22.00 lo spazio è mutato nell’atelier di pittura di Cristiano Quagliozzi che ha dipinto diverse opere in loco Dal 24 al 27 ottobre parte della mostra è stata fruibile dalle ore 16.00 alle ore 20.00 presso lo spazio Neropolis_a.p.s, associazione di promozione culturale con l’obiettivo di diffondere cultura in tutte le sue forme, il videomaker Daniel Falappa, insieme a Elisabetta Mancusi e Valentina Bandera, hanno creato un’opera interattiva con il pubblico mettendo in relazione i due spazi, l’opera “Intarsio”: Il progetto vuole sfidare il tradizionale ruolo passivo dello spettatore di fronte all’arte, inizia canonicamente con un pittore di talento che realizza la sua opera, ma, attraverso l’uso sapiente del chroma key, gli spettatori si fonderanno con il mondo pittorico del maestro, diventando protagonisti dell’opera stessa. Mercoledì 25 ottobre alle ore 19.00, l’autore di studi e approfondimenti legati alla storia e all’architettura medievale e ottocentesca, Pasquale Roberto Vinella, ha presentato il suo libro “Geremia Discanno. Il pittore di Pompei” (Editrice Rotas, 2021), pittore della seconda metà dell’Ottocento che assunse per tutta la vita incarichi di copiatura e restauro delle opere d’arte tornate alla luce a Pompei. Il 28 Ottobre in occasione dell’evento di finissage presso Spazio Placebo, è stato proiettata l’opera digitale intitolata “Intarsio” prodotta presso Neropolis – APS da Daniel Falappa, in collaborazione con Elisabetta Mancusi e Valentina Bandera. Alle ore 20:00 si è tenuta la performance teatrale “Intrudere”, esito delle cinque giornate di laboratorio teatrale intensivo aperto a performer del teatro e della danza, tenuto da Luigi Morra e Ida A. Vinella, utilizzando strumenti e testi che attingono al classico e al contemporaneo.
Laboratorio teatrale “Intrudere” condotto da Luigi Morra e Ida A. Vinella presso Spazio PlaceboCopertina del libro “Geremia Discanno, il pittore di Pompei”, di Pasquale Roberto Vinella
Frame del video “Intarsio” realizzato da Daniel Falappa, Elisabetta Mancusi e Valentina Bandera presso Neropolis APS
Qualche foto dell’evento
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