Nella nicchia di un ricordo ho nascosto il mio giovane volto
per proteggerlo dalla sua stessa natura di carne.
L’ho scolpito nel marmo per non farlo invecchiare,
e poter contemplare come si fa con le lapidi
quel giovane amante che odora di bosco,
la cui forma matura e cambia negli anni,
sbiadisce in un cielo abbozzato,
che non vuole essere più vero
di un sipario di plastica,
di un frutto dimenticato,
di uno sguardo furtivo,
di un pensiero incerto.
Datemi ancora un secondo! Solo uno!
Per poter ancora cantare le sue tormentate prodezze!
Cristiano Quagliozzi