Vagavo sulle rive dei miei pensieri,
volteggiavo tra rotondità voluminose
riflesse in uno specchio infinito,
sola la mia anima
si muoveva dentro se stessa,
nell’inconsapevole lago in cui tutto galleggia.
Le colline sinuose accarezzavano fluttui lontani
e d’improvviso un tremito estraneo mi ha sorpresa
nuda!
Ciò che era rotondo e morbido d’improvviso si è rivelato
energico e pieno di vitalità.
La mia testa non era più figlia del lago,
spazio vuoto tra le nuvole,
ma involucro terrestre.
Raccolta ancora nei miei sensi, scoprivo quell’attimo di me
del ridestarmi.
Sdraiati con me,
godiamo di questa brezza ancora per un po’,
prima che la concretezza del quotidiano ci separi di nuovo,
e io resti ancora qui ad aspettarti.
Cristiano Quagliozzi