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“Immobile” una canzone contro la guerra.

Nel 2013 ho avuto modo di conoscere la musica di Gianluca Secco Voce in un festival. Come tutti quelli che hanno avuto la fortuna di assistere a un suo concerto, sono rimasto impressionato dall’energia della sua voce profonda, la sua fisicità teatrale e i suoi testi che rievocano un mondo Kafkiano, concretizzato in un inaspettato utilizzo della pantomima. Le sue sono storie quotidiane di cui è lui stesso il narratore e interprete. I suoi personaggi sono animati in un mondo fatto di situazioni quotidiane spesso grottesche, che stimolano riflessioni sulla società e le sue contraddizioni.
La mia conoscenza di questo grande cantautore coincise con il periodo in cui stavo organizzando la rassegna Pagine Aperte, ispirata dal libro “Quando gli uomini non avevano le ali” a cui lo invitai a partecipare, invito che lui accettò con grande generosità.
Nel tempo non sono mancate occasioni di incontrarci in varie rassegne e festival, anche perché ormai ero divenuto un suo fan, e non perdevo occasione di assistere ai suoi concerti quando suonava nella mia città.

Gianluca Secco Voce
Gianluca Secco Voce nella rassegna Pagine Aperte. Galleria 291 Est. Roma 1 Marzo 2014

Ci si può immaginare quanto mi rese felice la telefonata che mi fece un giorno Gianluca, proponendomi di realizzare la copertina del suo disco/libro “Immobile”, inutile aggiungere che non esitai ad accettare.
Gran parte dei testi già li conoscevo, ma fui soprattutto colpito dal brano “Immobile” da cui mi ispirai per realizzare il disegno di copertina. Mi fu riferito solo in un secondo momento che era anche la canzone che dava il titolo al disco, perché Gianluca non voleva condizionarmi nell’ispirazione.

Cristiano Quagliozzi “Immobile”, inchiostro su Carta. Roma 2014 cm 35 x 27. 744 euro
Cristiano Quagliozzi “Immobile”, inchiostro su carta. Roma 2014 cm 35 x 27.

A distanza di pochi anni questo brano musicale colpisce per la sua attualità, infatti dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, la percezione della guerra non è più una lontana anacronistica questione appartenente a mondi culturalmente – e geograficamente – lontani e alla narrazione giornalistica, ma qualcosa che si avverte come vicino, come un evento possibile.
É spaventoso vedere come le immagini di città bombardate, anche se appartenenti a nazioni lontane con culture totalmente diverse, non solo si assomiglino ma si rivelino praticamente identiche, il grigio della polvere rende tutto monocromo, dalle carcasse di automobili, agli oggetti più disparati, catapultati da chissà dove, ai palazzi sventrati dalle bombe.
L’omicidio di un altro essere umano è un atto vile, un’insulto alla vita, sia che accada in un paese in pace che su un campo di battaglia. Quello che colpisce di più di questo brano è la critica ai valori enunciati dalla propaganda “Nazionalista”, per motivare la popolazione verso l’eroico omicidio/suicidio, spingendolo a sparare verso il proprio nemico, per il quale si è nemico per provenienza, perché il caso ha voluto che si nascesse dall’altra parte di un confine. Confine che si sfalda nel tempo futuro di giovanissime generazioni, alle quali non rimane altro che “una bandiera su cui sputare”
Non mi resta che aggiungere un Grazie a Gianluca, e a tutti gli artisti che come lui non si arrendono all’ignoranza del potere e alla superficialità dell’iperproduzione dell’industria culturale, consigliando l’ascolto del suo brano, nel link di seguito

2 pensieri su ““Immobile” una canzone contro la guerra.

  1. Solo gli artisti ormai hanno coscienza???
    Da JohnLennon al 2023 cosa è cambiato se non siamo stati capaci di cocreare ciò che avevamo immaginato?
    Se ancora tuonano i cannoni, se l’uomo.non ha imparato a vivere senza ammazzare,?
    Se non crollano.limiti e confini e si uccidono vecchi e bambini?

    1. Grazie per l’intervento! Sono domande importanti che portano a riflessioni altrettanto importanti.

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